mercoledì 23 agosto 2017

I nuovi roghi

Si dice che la via per l'inferno sia lastricata di buone intenzioni, almeno nella testa bacata di chi le opera.
Sarà che sono fatto male, forse educato male, ma ho sempre avuto un rispetto religioso nei confronti della storia e delle sue vestigia, ma temo di essere fuori contesto. So di essere un sociopatico, so di vivere fuori del mondo e so benissimo di essere un disadattato, ma di questi tempi sono tutti complimenti, visto come gira.
Prima di iniziare, voglio premettere un punto: deploro chiunque voglia cancellare la storia, in tutte le sue forme. La storia va studiata, analizzata e capita, non insabbiata e tutto ciò che ha lasciato va protetto, preferisco le future generazioni.
L'ultima stronzata partorita dai moderni pensatori di una certa sedicente sinistra (non confondiamo certa gentaglia con personaggi del calibro di Gramsci, Marx, Pasolini, etc) è quella di abbattere statue e monumenti risalenti a determinate epoche o che rappresentino personaggi scomodi. Per questi ultimi è difficile definirne un ritratto preciso, perché sono partiti dal generale Lee ed ora si parla di abbattere la statua dell'ammiraglio Nelson, a Londra. Non che qui si scherzi, molto di quello che non è andato distrutto nel '45, si pensa di farlo fuori adesso.
Non sono qui a tessere lodi a Mussolini, né a tentare una strenua difesa di quanto sia rimasto del ventennio, ma se dopo la guerra civile, quando ne avevano ben donde di fare piazza pulita, non li hanno toccati e in 70 anni nessuno lo ha fatto, non capisco la furia simil talebana di questi moderni Savonarola, pronti a cancellare la storia.
Racconto un aneddoto, vissuto in prima persona. Anni fa notai una cosa curiosa nei decori esterni della chiesa di San Marco a Milano (dove era sito il famoso tumbun, dietro Brera): il rosone reca il Sigillo di Davide, quale omaggio alla comunità ebraica della zona, che contribuì alla ricostruzione della chiesa, a seguito dei bombardamenti americani (yankee di merda, che hanno sempre avuto il vizio di cancellare la storia altrui, per comandare meglio), mentre sui muri laterali era ben visibile un decoro legato alla simbologia solare, la rinascita e l'armonia, risalenti al sedicesimo secolo. Una lunga fila di svastiche, orientate come quella nazista.
Non entro nella questione sul vero significato della svastica, mi limito a far notare che il simbolo ha giusto un centinaio di secoli, è presente in quasi tutte le culture (non parlo per quelle precolombiane, ammetto la mia totale ignoranza in materia) e quelle in esame erano lì da circa 4 secoli, infatti, durante il restauro a nessuno venne in mente di manometterle. Ebbene, intorno al 2008 qualche zelante testa di cazzo le ha cancellate, immagino considerandole un simbolo nazista. Per fortuna, quegli imbecilli non hanno notato che vi fossero più file.
Ora si parla di abbattere la statua di Nelson perchè pare fosse schiavista (cosa normale e accettata In molte nazioni, all'epoca), abbattono le statue dei generali sudisti negli usa per lo stesso motivo, dimostrando di aver studiato male la guerra di secessione (parliamo di un popolo che per l'80% non saprebbe indicare la propria città su una cartina...) e aver frainteso quel che è la piaga razzista odierna, con situazioni, anche  spiacevoli, avvenute secoli fa, quando il mondo era diverso. Già che ci sono, perché non censurare Socrate, noto schiavista col vizio dei ragazzini?
Si comincia a parlare di indice dei film è dei libri e ove sarebbe peccato perdere l'opera intera operare delle modifiche.
Esattamente cosa distingua certi progressisti dai fondamentalisti che bombardano i Buddha in Afghanistan e Palmira un Siria, dai bruciatori di libri nazisti, dai forcaroli dell'inquisizione o da una qualsiasi violenta espressione umana, non mi è dato sapere. Loro risponderanno di farlo per una causa obiettivamente giusta, ma è la risposta che avrebbero dato anche gli altri. "Dio lo vuole" è stato sostituito da "questo è giusto".
Come ci guarderanno gli umani del futuro, dopo che avremo smantellato le vestigia del passato? Come minimo, con la stessa disapprovazione che provo guardando i monumenti sfregiati in epoche passato da questo o quell'imbecille, convinto che fosse giusto. Cosa diranno davanti ad opere monche, ritoccate o perse? Se saranno come me, si incazzeranno tantissimo, come quando ho scoperto la letteratura classica, coi suoi buchi, ritocchi e mancanze.
Chi conosce la storia non può che constatare il fatto che si stiano rivivendo i tempi della fine dell'impero, con parallelismi imbarazzanti e l'ultima volta ci costò 5 secoli bui ed altrettanti di ripresa, per passare dal mondo classico al Rinascimento, con l'aggravante che ci stiamo dirigendo verso un medioevo con armi nucleari e strumenti di controllo di massa...
Con il mondo in mano a certi fanatici, a loro volta in mano al famoso 0,1%, che ne foraggia gli intellettuali (loro si fanno chiamare così...), non sono molto tranquillo. La violenza con cui si esprimono, nonostante si presentino che tolleranti e non violenti, supera quella degli squadristi e la loro presunta apertura mentale in realtà non è altro che un feroce indottrinamentoche li porta a credersi intellettualmente aperti, ma in realtà è solo un ripetere slogan e idee altrui come in una liturgia religiosa (così atei da aver bisogno di un dio, diceva Gaber).
Io sarei socialista, ateo, relativista e cultore delle scienze, ma se non mi sento dare del fascista e tutta la logora e abusata sequela di improperi da questa gente, almeno una volta al giorno, ho timore di essere come loro.
In loro rivedo tutto quello che ho sempre detestato nei totalitarismi e in certi culti, in particolare quelli monoteiste di maggior diffusione (non ho problemi a definire cristianesimo e islam il cancro della civiltà umana) e mi spaventano, soprattutto mi fa paura la loro convinzione e determinazione nel seguire i dettami del loro culto "ateo", fatto di parole d'ordine e cieca obbedienza ad un certo conformismo (divertente quando arriva il contrordine e in perfetto stile 1984 cominciano a starnazzare l'esatto contrario di quel che gridavano pochi minuti prima). La cosa più tremenda è che come Hitler ha buttato nel cesso simbologie meravigliose dalla storia plurimillenaria, questi stanno usando e snaturando termini e concetti stupendi, come pace, amore e tolleranza, che appena il mondo sarà rinsavito farà fatica ad usarli, per come sono sfruttati adesso.

Io sarò pure fatto male, ma sono in buona compagnia e la puzza di roghi si fa ogni giorno più forte

Marco Drvso   

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